Cinquant’anni di antimilitarismo, obiezione di coscienza e servizio civile
L’intervista a Valerio Minnella su Radio Città Fujiko di Bologna, il 26/01/2022.
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SignorNO!
L’originale di questo volantino era un manifesto 70×100 stampato in una splendida serigrafia con vernici mat, presso il Circolo Anachico Cafiero, in via Paglietta a Bologna, la notte precedente il 2 giugno 1971 e affisso in tutta la città.
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L’arresto di Gualtiero Cuatto e Carlo Filippini,
obiettori di coscienza a cui la nauseabonda commissione giudicatrice aveva negato il Servizio Civile.
Il latitante
Secondo il principio “ciò che non ammazza, ingrassa”, accettavamo interviste anche dalle testate più “pop”. L’importante è che nelle case si parlasse di Obiezione di Coscienza e si discutesse se era giusta o meno. Il nostro maggior nemico era la consuetudine “Beh, cosa c’è di sbagliato a fare il militare, l’abbiam pur fatto tutti.”. No, che si sapesse che c’era chi non lo voleva fare.
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Il rigetto del congedo di Umberto Minnella.
Umberto, papà di Valerio, restituì al distretto militare il foglio di congedo e l’attestato di partecipazione all’aggressione militare fascista in Africa, a cui partecipò come coscritto.
Chiamate Roma 3131
Era il gennaio 1971; in quegli anni, sulle frequenza di “mamma RAI” aveva un discreto seguito la trasmissione radio “Chiamate Roma 3131”.
Fu così che a Elena Zucconi Minnella, mamma di Valerio, venne in mente di sfruttare la trasmissione per pubblicizzare l’Obiezione di Coscienza del figlio.